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Brevetti e Trasferimento Tecnologico: un connubio PerfeTTO
Secondo gli ultimi dati disponibili dell’EPO, l’Ufficio Europeo dei Brevetti, nel 2022 le domande di brevetto provenienti dall’Italia sono state 4.864, in calo dell’1,1% rispetto all’anno precedente: dieci volte in meno rispetto alle 48.000 degli Stati Uniti e cinque volte meno delle quasi 25.000 della Germania, i due Paesi che guidano la graduatoria. Ma anche meno della metà della Francia, il 30% meno dell’Olanda, il 15% in meno del Regno Unito. La Svizzera, con i suoi nove milioni di abitanti contro i quasi sessanta dell’Italia, ha depositato nel 2022 oltre 9.000 domande, quasi il doppio rispetto all’Italia. Se scendiamo nel dettaglio della ricerca medica e biologica, nel 2022 sono pervenute all’EPO dall’Italia 632 domande di brevetto: 315 relative a tecnologie medicali, 210 a farmaci, 107 a biotecnologie. Nello stesso anno sono arrivate su queste aree 2.774 domande di brevetto dalla Germania, 1.702 dalla Francia, 1.160 dal Regno Unito, 2.133 dalla Svizzera.
Questi numeri non rendono giustizia alla grande qualità (e quantità) della ricerca scientifica che si svolge negli ospedali, soprattutto negli IRCCS, nei centri di ricerca, nelle Università, nelle aziende del nostro Paese; parliamo di innovazioni impensabili fino a pochi anni fa, come le terapie personalizzate rese possibili dall’editing genomico CRISPR, le terapie cellulari come la Car-T, l’ingegnerizzazione in vitro dei tessuti, l’applicazione di algoritmi di intelligenza artificiale per l’individuazione o il riutilizzo di molecole con potenzialità farmaceutiche: sono solo pochi esempi di applicazioni innovative nelle quali l’Italia può vantare realtà di eccellenza mondiale.
Non manca certo la capacità di innovare quindi, quanto piuttosto un “sistema” che aiuti a trasformare l’innovazione in prodotto, il gruppo di ricerca in start-up, l’idea in impresa. Troppo spesso si fa fatica ad estrarre dall’innovazione scientifica benefici economici, occupazione di qualità, capacità di trattenere nel nostro Paese giovani e brillanti ricercatori. Il brevetto, sotto questo aspetto, è la cerniera tra due mondi, la ricerca e l’industria: garantisce la protezione legale dell’idea e dell’innovazione, ne consente lo sfruttamento economico, e rende l’attività di ricerca più sostenibile e meno dipendente da finanziamenti pubblici.
L’obiettivo di colmare questo gap, attraverso lo sviluppo di una Rete italiana di centri di Trasferimento Tecnologico nell’ambito delle Scienze della Vita, è alla base di PerfeTTO (Italian Technology Transfer Office Network in Life Science). Il progetto, partito nella primavera del 2023, avrà una durata di 8 anni (4+4) ed un valore complessivo di 30 milioni di euro. I primi 4 anni sono cofinanziati con 15 milioni dal Ministero della Salute nell’ambito del programma “Ecosistema innovativo della Salute” del Piano Nazionale per gli Investimenti Complementari (PNC) al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Il progetto prevede lo sviluppo e il potenziamento delle attività di Trasferimento Tecnologico e la facilitazione di azioni finalizzate alla creazione di imprese innovative (start-up e spin-off).
A tal fine saranno messe a fattor comune le competenze delle strutture di Trasferimento Tecnologico già attive nelle realtà operanti all’interno del progetto, condividendo metodi, strumenti, risorse, esperienze, competenze, iniziative. In parallelo, saranno implementati percorsi di formazione per le figure professionali dedicate e nuovi processi per promuovere le innovazioni d’interesse per il mercato, proteggendo la proprietà intellettuale con le formule più opportune, quali domande di brevetto, titoli di proprietà industriale, contratti di licenza.
Al progetto partecipano 54 tra IRCCS, Aziende Ospedaliere, Università, Enti pubblici e privati, tutti accomunati dall’intento di creare una rete in grado di valorizzare i risultati della ricerca scientifica e dell’innovazione, ponendosi come interfaccia con il mondo delle imprese. Il Network è organizzato come una rete di “Hub” e “Spoke” di primo e secondo livello. Il Centro Cardiologico Monzino IRCCS di Milano è Hub di progetto, mentre l’IRCCS Istituto Romagnolo per lo Studio dei Tumori “Dino Amadori” - IRST di Meldola (FC) e l’IRCCS Ente Ospedaliero “Saverio de Bellis” di Castellana Grotte (BA) sono Spoke di primo livello. I centri Spoke di secondo livello sono 51, distribuiti su 14 regioni italiane. Nel complesso, 17 dei centri aderenti al progetto si trovano nel Nord-Ovest del Paese, 10 nel Nord-Est, 14 nel Centro, 13 nel Sud e Isole. L’attività del Network è suddivisa in sette macro ambiti o WP:
Migliorare la diagnosi, la cura e la qualità di vita delle persone è l’obiettivo principale delle Scienze della Vita. Anche PerfeTTO va in questa direzione, attraverso la creazione ed il potenziamento di reti di ricerca clinico-traslazionali d’eccellenza che permettano di realizzare interventi sinergici pubblico- privato in grado di creare innovazione e, con essa, opportunità occupazionali di qualità, promuovendo un modello di sviluppo del Paese basato sul merito e sulla valorizzazione della ricerca e dei suoi risultati. E, non da ultimo, portando beneficio a coloro che, per essere curati, si rivolgono alle strutture del nostro Servizio Sanitario Nazionale, gratuito e ad accesso universale.
Fonte: Consulta l’articolo completo di Salvatore Curiale su quotidianosanità.it, Brevetti e Trasferimento Tecnologico: un connubio PerfeTTO, 7 marzo 2024.